Digitale terrestre in Sardegna: Banda 700, prima fase limitata di rilascio
Presidente CRTV, Siddi: necessario costante coordinamento per transizione di sistema.
di Confindustria Radio Televisioni
Partirà lunedì prossimo, nelle province di Oristano e Sassari in Sardegna, la transizione della televisione verso il digitale terrestre di seconda generazione (TV 4.0); una transizione cruciale per l’intero sistema radiotelevisivo che avverrà gradualmente e si concluderà a fine giugno 2022. La prima fase, limitata ad alcune “aree ristrette” del territorio, si estenderà, infatti, dal 13 gennaio 2020 al 31 dicembre 2021 vedrà la migrazione provvisoria su nuove frequenze di alcuni canali nazionali e locali per evitare interferenze con i paesi confinanti. Per i cittadini significa che alcuni programmi nazionali e locali del digitale terrestre (attualmente diffusi sui canali dal 50 al 53, che, attenzione non sono il numero del telecomando di casa, ndr) saranno associati a diverse frequenze di trasmissione. I cittadini utenti che dovessero vedere apparire lo schermo nero su alcuni programmi, per ora dovranno semplicemente procedere alla risintonizzazione del proprio televisore, per continuare ad accedere a tutta l’offerta televisiva del digitale terrestre.
Si parte il 13 gennaio e fino al 30 gennaio con le province di Oristano e Sassari. Seguiranno dal 3 febbraio all’8 maggio tutte le province della Liguria. Poi sarà la volta di Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno, Grosseto (Toscana) e infine Viterbo, Roma, Latina (Lazio).
“Si apre la transizione alla TV 4.0, richiesta dalle necessità di banda del 5G e coordinata a livello europeo” commenta Franco Siddi, Presidente di Confindustria Radio Tv “un’evoluzione della piattaforma televisiva che richiederà un costante coordinamento fra gli operatori e con tutti gli interlocutori politici, istituzionali, industriali, tecnici per limitare gli impatti sul pubblico e sugli operatori radiotelevisivi. CRTV richiede contributi congrui a favorire la transizione, incentivazione alla rottamazione dei ricevitori in un’ottica green, gestione e comunicazione di sistema del passaggio, garanzie sulle interferenze, attuali e future, con le nuove tecnologie mobili. Tutto ciò in un’ottica di neutralità tecnologica che permetta al settore radiotelevisivo, centrale nella filiera audiovisiva e informativa nazionale, di svilupparsi, crescere e competere nell’ambiente digitale connesso”.
Roma, 10 gennaio 2020
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